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2 Maggio 2014

Il nostro tempo

La Coppa dei Campioni del 2000 si conclude in semifinale sotto il peso dei fuoricampo del Neptunus di Rotterdam. Anche in campionato Parma non riesce a superare lo scoglio delle semifinali perdendo in quattro partite contro il Nettuno. La Società deve ridimensionare i progetti a causa di evidenti problemi economici ed inizia un periodo alquanto buio caratterizzato dal mancato accesso ai playoff per tre anni consecutivi. Bologna e Grosseto, le società più ricche del momento, iniziano ad insidiare la leadership della coppia Rimini-Nettuno e Parma, sponsorizzata dalle Cantine Ceci, non riesce ad andare oltre il sesto posto al termine della regular season. Il campionato 2004 propone il ritorno di Parma nelle zone alte della classifica. La squadra, affidata all’americano Chris Catanoso, deve registrare l’addio del veterano Massimo Fochi (che assume l’incarico di General Manager) ma combatte con tenacia riuscendo a conquistare un brillante terzo posto che vale il ritorno nei playoff. Nella post season Bologna si rivela però avversario superiore e regola i ducali con un eloquente 4 a 0. Il campionato 2005, apertosi con grandi speranze, termina ancora una volta anzitempo. é l’esclusione dai Play-off più amara e immeritata: Parma termina infatti il campionato con le stesse sconfitte del Rimini, ma viene esclusa a causa dei risultati ottenuti contro le squadre che precedono in classifica. L’amarezza è ancora più grande perchè il San Marino,terminato secondo con due sconfitte in meno, è stato favorito dalle due vittorie assegnate a tavolino contro il Grosseto. Senza quelle sarebbe arrivato a pari di Parma e Rimini, ma escluso in virtù della classifica avulsa. Dopo un 2006 deludente, nel 2007 la società affida una squadra rinforzata e ringiovanita al nuovo manager Gilberto Gerali. Il Gibo compie il miracolo e trasforma l’anatroccolo in cigno, portando il Cariparma a vincere la regular season e strapazzare il Nettuno allo Steno Borghese in gara 5. Parma, in vantaggio 3-2 nella serie e 8-2 a metà di gara 6, si lascia vincere dall’emozione e superare da una squadra più esperta che perderà poi la finale con Grosseto in 7 emozionantissime sfide. Nel 2008 le ambizioni della vigilia si scontrano con qualche problema con il pitcher straniero e vengono definitivamente disilluse al penultimo turno di campionato, quando il Godo, vincendo clamorosamente 2 volte all’Europeo, esclude ancora una volta Parma dalla post season. Il Cariparma torna a qualificarsi ai Play-off nel 2009. Ma la partecipazione al girone di semifinale a quattro squadre non è positiva. Su nove incontri, infatti, la squadra di Gerali vince solo due volte, condizionata anche da un calo dei suoi lanciatori. Sfuma anche il ritorno in European Cup con la sconfitta nella semifinale (al meglio delle tre partite) di Coppa Italia con il Rimini. Nonostante la storica vittoria per 2-1 al tredicesimo inning in gara 1. Era l’ultima partita in assoluto giocata nel vecchio stadio “Europeo”. Durante l’inverno la società allestisce una squadra più corta, ma molto ben ponderata, ingaggiando il forte lanciatore dominicano del Rimini Gustavo Martinez e il suo connazionale Juan Camilo, bomber del Nettuno. A loro si aggiungono l’interbase venezuelano Marco Yepez, il lanciatore italo americano Justin Cicatello dal Sala Baganza, l’altro pitcher naturalizzato Pedro Orta e  il ricevitore grossetano Manuel Gasparri. Partita senza particolari ambizioni di vittoria, la squadra di Gilberto Gerali acquisisce di settimana in settimana una mentalità vincente e, grazie anche alla maturazione dei suoi giovani raggiunge la vittoria in regular-season nonostante i tanti infortuni di giocatori importanti come Sambucci, Zileri e Scalera. Sulle ali dell’entusiasmo, dopo il Trionfo della nazionale agli Europei di Stoccarda, il Cariparma disputa un ottimo girone di semifinale e conquista il diritto di sfidare nella serie finale per lo Scudetto la Fortitudo Bologna Campione d’Italia. Davanti al suo pubblico entusiasta e caloroso però, la squadra di Parma perde le prime due gare ealla vigilia di gara 3 a Bologna, i media la considerano ormai spacciata. Invece non la è e in due splendide serate in un Gianni Falchi gremitissimo raggiunge la parità nella serie: (6-0 in gara 3, 7-5 in rimonta in gara 4) assicurandosi il ritorno a Parma almeno per gara 6. Poi perde gara 5 il sabato sera, a causa delle tante energie spese la sera precedente. Si torna a Parma venerdì 10 settembre e il “Nuovo Europeo” è riempito già ad un’ora dall’inizio del match da più di tremila persone che credono nel miracolo. Che puntualmente avviene.Corradini e Orta sono straordinari sul monte di lancio, Sambucci realizza un fuoricampo straordinario. Il Bologna ribalta al settimo il punteggio portandosi sul 4-3. Sembra finita. Invece no, perchè all’ottavo due incertezze difensive del Bologna e tre battute valide portano quattro punti e la vittopria per 7-4. Si va a gara 7 la sera seguente. E l’11 settembre è una data che rimarrà scolpita a caratteri cubitali nella storia dello sport di Parma. Perchè il Cariparma, in svantaggio 1-0 al primo attacco del Bologna, pareggia immediatamente e al quinto va in vantaggio. Entrambi punti sono spinti a casa da Yepez. Gli oltre tremila spettatori impazziscono di gioia quando Orlando Munoz assiste nel guanto di Sambucci per l’ultimo out che regala decimo scudetto e stella dopo 13 lunghissimi anni di attesa. Parma torna Capitale del baseball italiano!

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