70 VOLTE PARMABASEBALL
Era il 15 giugno del 1949 quando Giuseppe Monti, Giovanni Monegatti, Antonio Poli, Martino
Zanichelli, Azzolino Carrega e Mario Truzzi si sedettero davanti ad un notaio e diedero il via
all’epopea del baseball parmigiano. Una storia fatta di esaltanti vittorie e di brucianti sconfitte, di
momenti di gloria e di periodi più difficili.
Siamo la società più titolata della città, la più vincente in Europa.
Nella nostra bacheca splendono dieci scudetti e tredici coppe dei campioni, frutto del lavoro e della
passione di chi ha passato ore ed ore sui campi a giocare e ad allenarsi, di chi si è seduto dietro una
scrivania per organizzare l’attività, di chi ha lavorato nel silenzio per permettere alla squadra di
scendere in campo portando orgogliosamente la scritta “Parma” sul petto.
Questa sera vogliamo dedicare un tributo a tutti loro.
A chi negli anni pionieristici ha girato tra le bancarelle di tutta Italia per trovare le attrezzature, a chi
ha riportato la squadra in massima serie negli anni ’60, a chi ha progettato e ha reso operativa la
“big green machine” degli anni ’70, a chi ha contribuito ai trionfi degli anni ’80 e ’90, a chi si è
rimboccato le maniche ed ha salvato la società nei difficili anni successivi, a chi si sta impegnando
per riportarci sui palcoscenici che meritiamo per storia e blasone.
A chi ha giocato su qualche campetto spelacchiato, in Cittadella, al Tardini, all’Europeo, al Nino
Cavalli. A chi ha percorso milioni di chilometri su e giù per l’Italia con mezzi traballanti per portare
con orgoglio il nome di Parma in altri diamanti. A chi ha stabilito record e a chi, novello Moonlight
Graham, ha giocato solo un inning. A chi è presente questa sera e a chi non c’è più.
Grazie. Grazie a tutti.
Siete l’orgoglio di questa città.