1949
Anno 1949. Un gruppo di amici che frequenta il Bar Centrale di Parma decide di recarsi a Livorno presso il mercatino “stracci America” per acquistare il materiale necessario a praticare il gioco del baseball, uno sport del tutto sconosciuto dalle nostre parti. Alcuni pionieri iniziano a giocare sui prati cittadini ed attraggono l’interesse di altri giovani: il 15 giugno nasce ufficialmente il Parma Baseball Club , con le firme sullo statuto, davanti ad un notaio. I nomi sull’atto costitutivo sono quelli di Giuseppe Monti, Giovanni Monegatti, Antonio Poli, Martino Zanichelli, Azzolino Carrega e Mario Truzzi. Il primo Presidente è Martino Zanichelli, un insegnante cvhe avrà anche il merito di avviare molti suoi allievi sull’improvvisato diamante e che si occupa dell’iscrizione della squadra al campionato di serie A del 1950. La conoscenza delle regole e le qualità tecniche dei giocatori non sono all’altezza della situazione: non del tutto inaspettata arriva la prima retrocessione in serie B. Il numero degli appassionati è comunque in costante crescita e, a cavallo tra il 1952 ed il 1953, nasce una nuova società sotto l’egida del Centro Universitario Sportivo. Vi giocano fra gli altri Aldo Notari e Nino Cavalli. Nel 1954 le due squadre decidono di unire le proprie forze grazie anche al primo sponsor della storia del baseball parmigiano, la profumeria La Ducale. Nel momento della crisi, è fondamentale l’intervento della società Robur che decide di inserire il baseball tra gli sport praticati dal proprio circolo: sotto la presidenza di Renzo Melley la squadra riconquista la serie A al termine della stagione 1957. Tra i dirigenti il più attivo è Nino Cavalli che non lascia nulla di intentato pur di offrire le migliori fortune al nuovo sport. Tra lettere al Presidente degli Stati Uniti e contatti con le basi americane di Vicenza e Verona riescono a garantire dapprima la sopravvivenza e poi lo sviluppo del baseball a Parma. Si rivela storicamente importante proprio una trasferta nella base Nato di Verona durante la quale vengono notati, ed istantaneamente ingaggiati in cambio di un vestito nuovo a testa, due ragazzi di colore particolarmente dotati. Il sorriso e i fuoricampo di William Cotton e l’impegno e le rubate del serioso Floyd Norris contribuiranno alle fortune del baseball parmigiano attirando un pubblico sempre più numeroso attorno alla recinzione del campo della Cittadella e sui gradoni dello stadio Tardini dove si raggiungono le 2-3 mila unità. La strada è tracciata: Monegatti, Cantarelli, Boni, Cocconi, Notari, Del Pogetto, Pedrini, capitan Del Sante consegnano la loro eredità ai più giovani mentre Guido Pellacini comincia ad allevare i campioni del futuro con la benedizione di don Sergio Sacchi. |